Lost in the Space, recensione della nuova serie targata Netflix Alessio Ilari, Maggio 3, 2018 Seguendo quello che è un po’ l’ultimo trend delle serie tv apparse sul piccolo schermo ( Star Trek Discovery, The Orville, Black Mirror… etc.) Netflix ha lanciato il 13 aprile il remake di Lost in The Space. La serie originale aveva visto la luce nel lontano 1965, seguita poi da un film del 1998. La nuova serie stravolge praticamente l’intera storia, lasciando intatta solo la centralità della famiglia protagonista della narrazione, i Robinson. La Trama Nel 2046 la Terra inizia ad essere un posto inospitale. L’industrializzazione e l’inquinamento hanno reso la vita difficile sul pianeta. Il futuro è la colonizzazione di Alpha Centauri, un mondo incontaminato dove gettare le basi di una nuova società. Non tutti però saranno ammessi nel “nuovo mondo”, per partire infatti ogni individuo deve risultare idoneo ad una serie di test fisici e mentali. I Robinson si sono “evoluti”, lontani anni luce da quelli del 1965. La cornice descritta, infatti, non è quella della famiglia modello americana degli anni 60′. John Robinson (Toby Stephens) è un militare che a causa del suo lavoro è assente dalla vita famigliare, così sua moglie Maureen è costretta a crescere i tre figli da sola e gestirne i relativi problemi adolescenziali. Vista la situazione famigliare complicata e la Terra in un declino inesorabile, Maureen decide di voler dare un futuro migliore ai suoi figli partendo per Alpha Centauri. Per John non rimane altra scelta che seguire la moglie per non perdere per sempre la sua famiglia. Un viaggio verso l’ignoto, dove essere pronti a tutto è la chiave per sopravvivere e per ritrovare l’unità perduta. Trailer [youtube https://www.youtube.com/watch?v=Z_-PAucT9HU&w=652&h=367] Azione per tutta la famiglia Siamo di fronte ad un racconto di avventura, dove i Robinson cercheranno di sopravvivere in un mondo a loro sconosciuto che metterà a repentaglio le loro vite. A complicare ancor di più la loro situazione ci sarà il villain di questo film, il Dottor Smith, interpretata da Parker Posey. La donna, grazie alle sue doti di manipolatrice, influenzerà in più di un’occasione le scelte dei protagonisti, con l’intenzione di riscattare la sua vita fatta di piccoli crimini sulla Terra. È una serie avvincente, adatta a tutta la famiglia, che ho visto senza mai annoiarmi. Manca un’approfondimento su alcuni temi sociali ed etici appena accennati nella trama (la Terra in declino e il sistema di selezione per la partenza verso Alpha Centauri) ma è sicuramente una scelta voluta, per rendere la narrazione più leggera donandogli i connotati di un’avventura adatta ad un pubblico di ogni età. Ultima considerazione va fatta per gli effetti speciali che sono davvero d’impatto e ben realizzati, come ormai Netflix ha abituato nei suoi più recenti prodotti. Non fanno rimpiangere le più costose produzioni del grande schermo. Lost in Space, scheda tecnica Titolo: Lost in Space Ideata da: Matt Sazama e Burk Sharpless Remake dell’omonima serie tv del 1965 Numero di episodi: 10, della durata tra i 50 ed i 60 minuti ciscuno Cast: Toby Stephens, Molly Parker, Ignacio Serricchio, Taylor Russell, Mina Sundwall, Maxwell Jenkins, Parker Posey. Prodotto da: Legendary Television, Synthesis Entertainment ed Applebox. Pensatoio Serie TV