Rogue One: A Star Wars Story, la recensione Alessio Ilari, Dicembre 19, 2016 Un anno fa, più o meno in questi stessi giorni, Star Wars: Il risveglio della forza faceva il suo debutto nelle sale cinematografiche, con l’ardua missione di rilanciare nel futuro una saga ferma da 30 anni. Anche se il risultato commerciale è stato da record, sbancando il botteghino, il film non ha fatto breccia fino in fondo nel cuore dei fan storici. Anche io, che ero andato a vederlo con molto “hype”, sono rimasto in parte insoddisfatto. Per Rogue One: A Star Wars Story ho cambiato approccio: sono entrato in sala senza aspettarmi chissà cosa, ma comunque con molta curiosità di vedere questo spinoff targato Disney. Con mia enorme sorpresa mi sono trovato davanti ad un gran bel film. Gareth Edwards fa centro Rogue One racconta di come l’Alleanza Ribelle è entrata in possesso dei piani della Morte Nera, la più potente arma di distruzione di massa creata dall’Impero. Questa missione, come tutti i fan sapranno, si rivelerà fondamentale per la storia di Star Wars. Una trama quindi abbastanza semplice quanto complicata da raccontare senza cadere nel banale. Gareth Edwards ci riesce benissimo, con una prima parte del film più narrativa, dove viene mostrato come la tirannia dell’Impero si estenda in tutta la Galassia e di come le forze ribelli che agiscono nell’ombra, cerchino di arginare questa politica del terrore. Faremo anche la conoscenza di Jyn Erso, la protagonista di questo film, una sopravvissuta che si ritrova catapultata in una missione più grande di lei, affiancata da un improbabile team formatosi durante il percorso. La seconda parte del film è un crescendo di azione, momenti epici e drammatici. Dove la violenza, la brutalità e le atrocità della guerra esplodono sotto i nostri occhi. In questo scenario dovrà muoversi la squadra “Rogue One”, formata da soldati coraggiosi, che combattono l’uno per l’altro, mossi dalla speranza della rivoluzione contro l’oscurità imperiale che pervade ogni angolo della galassia. Gli ultimi quindici minuti sono un’esplosione di blaster ed emozioni. Qualcosa di epico, roba da farvi saltare dalla sedia, con il rischio di apparire come degli invasati in sala. Darth Vader tirato a lucido Una delle cose che più è mancata nel “Ritorno della forza” è stata sicuramente la presenza di un cattivo carismatico. In Rogue One torna Darth Vader (e questo già basta e avanza), uno dei cattivi più carismatici ed emblematici. Sapiente è stata la gestione delle scene con Vader che è stato utilizzato in modo assolutamente originale, senza cadere in facili clichè. Rogue One è da vedere! Rogue One è un storia che vale la pena di vedere. Potente, ricco d’azione e spietato. Si inserisce perfettamente tra l’Ep. III e l’Ep. IV, dandovi la sensazione di come tutta la storia sia ora più coerente. Mancano i classici titoli di testa che hanno reso celebre la saga e alcune delle musiche più iconiche, una scelta chiara di distacco. Questo non è il solito Star Wars. Qui ci si trova di fronte ad un film di guerra, girato in maniera meravigliosa. Cinemaniaco filmrecensionerogue onestar wars
Ciao Sara, io a dire la verità non sono un fan di vecchia data di Star Wars. Ho visto tutta la saga abbastanza recentemente e devo dire che mi è davvero piaciuta, soprattutto i vecchi episodi. Tu hai visto Rogue One? Rispondi