Primo giorno di primavera, una poesia di Giosuè Carducci Alessio Ilari, Marzo 20, 2015 Oggi venerdì 20 marzo è il primo giorno di primavera, e non il 21 come quasi tutti sono abituati a pensare. Il giorno in cui avviene non è infatti fissato da un calendario, ma determinato da una conseguenza di un evento astronomico, l’equinozio. Con questo termine ci si riferisce all’istante in cui il Sole passa dall’emisfero australe a quello boreale. Pensate che la primavera astronomica comincerà a tornare il 21 marzo solo nel 2102! L’equinozio di primavera avviene realmente negli ultimi minuti di questa giornata, esattamente alle 22,45 italiane. Tornando in tema letterario, per celebrare questo primo giorno di primavera, ho scelto una bellissima poesia di Giosuè Carducci. Primavera Classica Da i verdi umidi margini La violetta odora, Il mandorlo s’infiora, Trillan gli augelli a vol. Fresco ed azzurro l’aere Sorride in tutti i seni: Io chiedo a’ tuoi sereni Occhi un piú caro sol. Che importa a me de gli aliti Di mammola non tócca? Ne la tua dolce bocca Freme un piú vivo fior. Che importa a me del garrulo Di fronde e augei concento? Oh che divino accento Ha su’ tuoi labbri amor! Auliscan pur le rosee Chiome de gli arboscelli: L’onda de’ tuoi capelli, Cara, disciogli tu. M’asconda ella gl’inanimi Fiori del giovin anno: Essi ritorneranno. Tu non ritorni piú. Giosuè Carducci Attualità Pensatoio giosuè carduccipoesiaprimaveraprimavera classica