Anamnesi Alessio Ilari, Agosto 21, 2014 Roland Barthes definiva l’anamnesi come l’azione che guida il soggetto per ritrovare una tenuità del ricordo, senza ingrandirlo ne farlo vibrare. I ricordi devono essere forniti come fotogrammi isolati, non c’è storia e narrazione, niente viene spiegato. Ecco un esempio: A merenda, latte freddo, zuccherato. C’era in fondo alla vecchia scodella bianca un difetto nella ceramica: non si capiva se il cucchiaio, girando, toccasse questo difetto o una chiazza di zucchero non sciolto o mal lavato. Barthes racconta in terza persona, vuole mantenere la distanza per rendere la sua anamnesi meno sentimentale, più oggettiva. Una vera e propria fotografia di ciò che i suoi occhi stavano vedendo in quell’istante di vita. Esercizio: Prova anche tu a fotografare un fatto, un luogo, una situazione della tua vita. Serviti anche della terza persona per rendere ancor più oggettivo ciò che descrivi. Scrittura Creativa anamnesieserciziroland barthesscrittura creativa